Odio il Natale: la recensione | un remake norvegese dal cuore italiano

2022-12-21 15:49:54 By : Mr. Shunye Qiu

Intervista al regista Marco Tullio Giordana: “Bertolucci mi ha salvato la vita”

Addio a Kirstie Alley | 5 film e serie tv per ricordare l’attrice scomparsa

Intervista a Fabrizio Gifuni: “Trent’anni che faccio l’attore e non ho mai perso l’entusiasmo”

Il Signore degli Anelli | le new entry nel cast della seconda stagione

Anya Taylor-Joy vittima di bullismo

Intervista al regista Marco Tullio Giordana: “Bertolucci mi ha salvato la vita”

Intervista a Fabrizio Gifuni: “Trent’anni che faccio l’attore e non ho mai perso l’entusiasmo”

Improvvisamente Natale: video intervista a Diego Abatantuono, Violante Placido e Sara Ciocca

Piove | La video intervista a Paolo Strippoli e al cast

Circeo | La video intervista a Greta Scarano e Ambrosia Caldarelli

Luca Marinelli | Biografia di un artista a tutto tondo

Jared Leto | A lezione da un vero e proprio trasformista

Eddie Murphy | biografia di un attore poliedrico e memorabile

Jodie Foster | Biografia di una ex bambina prodigio con tanto di Oscar

Jake Gyllenhaal | Biografia di un eccezionale trasformista

Edoardo Leo e Stefano Accorsi incontrano il pubblico il 22 Dicembre all’UCI Porta di Roma

Ant-man and the Wasp, Paul Rudd ed Evangeline Lilly a Roma

Dunkirk, anteprima di Londra in diretta streaming

Life – Non Oltrepassare i Limiti, anteprima all’agenzia spaziale italiana

Il Grande Gigante Gentile, anteprima a Roma il 18 Dicembre

Uncharted: un video delle scene di stunt più spettacolari del film

Tenet | dietro le quinte con il regista e John David Washington [VIDEO]

Suicide Squad 2 al Dc Fandome | Una spettacolare featurette rivela nuove immagini del film

Avatar | i nuovi mech subacquei utilizzati nel sequel di James Cameron

Toy Story 3 | il regista Lee Unkrich svela come potrebbero morire i giocattoli

Eduardo Scarpetta | vita e carriera del ‘Golden Boy’ del cinema italiano

Il Giorno della Memoria: 10 film da vedere, ma non i soliti

Harry Potter | un magico tour virtuale da Londra per i fan italiani della saga

Ghostbusters: Afterlife | 7 cose veloci che sappiamo sul sequel

Dawson’s Creek | 10 film da guardare se hai amato la serie

La Vita Promessa, casting per la nuova miniserie tv di Ricky Tognazzi

Animali Fantastici e Dove Trovarli, si cercano giovani attori per il sequel con un casting aperto a tutti

Acting Academy, Claudia Gerini cerca giovani attori

Il Padre d’Italia, casting a Torino domenica 17 Aprile

Aperto il casting di Chiedi a Papà, si cercano 20 famiglie italiane

“Una storia per EMERGENCY”: concorso rivolto a giovani sceneggiatori

Premio Tonino Accolla 2017, cercasi doppiatori

Filmlakers 2017, concorso per giovani registi

Komplex presenta “29” al New Media Lab di Palermo

Visioni dal mondo, bando di concorso per i documentari

Acting Academy, Claudia Gerini cerca giovani attori

Aaron Sorkin insegna come scrivere una sceneggiatura (video)

FILMaP, aperto il bando nazionale di cinema documentario

Roma Actors Academy, open day gratuito il 6 Novembre

Netflix, 6 verità non dette sulla piattaforma streaming

Alita, Maze Runner, Predator e un film Marvel nel futuro IMAX

Giornate Cinema Sorrento 2014: consegnati i biglietti d’oro

Lucky Red e Parthènos distribuiscono Winter Sleep, il film Palma d’Oro

Lucky Red distribuirà I Cavalieri dello Zodiaco

Harry Potter e Wonder Woman | Due miti per le nuove uscite home video

Minions 2: Come Gru Diventa Cattivissimo in home video dal 3 novembre

Tra fantascienza e horror, Blue Swan presenta titoli home video inediti

Elvis | In home video la nuova pellicola firmata da Baz Luhrmann

Jurassic World – Il dominio | L’uscita in home video targata Universal Pictures

The Tax Collector | il film con Shia LaBeouf conquista il boxoffice

Arrivederci professore, il film con Johnny Depp primo in classifica al box office

Ma cosa ci dice il cervello con Paola Cortellesi è il film più visto di Pasqua

Jurassic World: Il Regno Distrutto domina al box-office

Solo: A Star Wars Story potrebbe perdere tra i 50 e gli 80 milioni di dollari

Avatar: La via dell’Acqua | la recensione dell’attesissimo sequel di James Cameron

Emancipation – Oltre la libertà | Will Smith interpreta “Peter il fustigato”

Odio il Natale: la recensione | un remake norvegese dal cuore italiano

L’uomo sulla strada | la definitiva consacrazione del talento di Aurora Giovinazzo 

Del Toro e il suo Pinocchio disobbediente | la recensione del film da oggi su Netflix

Avatar 2: il trailer finale mostra l’epico assalto al clan Metkayina

Anche io | il trailer e la locandina del film dedicato allo scandalo Weinstein

John Wick 4: le prime immagini del film con Keanu Reeves (video)

Mission: Impossible Dead Reckoning | Il primo teaser trailer ufficiale

AVATAR: LA VIA DELL’ACQUA, il primo trailer ufficiale è qui ed è spettacolare!

Buon compleanno Demi Moore! | l’attrice americana oggi compie 60 anni

Ben Affleck compie 50 anni | 5 film indimenticabili da rivedere con l’attore

Vespertilio Awards: il premio italiano per il cinema horror | le nomination

Biopic musicali che passione! | Curiosità su 5 film più amati dal pubblico

Cannes 75 | Le Parfum Vert, intervista a Nicolas Pariser: “Quando la sinistra scompare, c’è la guerra”

Spider-Man: No Way Home | la recensione (senza spoiler) del nuovo film con Tom Holland

I film della Marvel sono pre-approvati dal Pentagono? La risposta di James Gunn

Justice League | la versione di Zack Snyder merita 4 ore del vostro tempo?

Wonder Woman 1984 | cosa ha deciso la Warner Bros sull’uscita del film?

Justice League | ecco il trailer della Snyder Cut

Venezia 79 | Pearl è ad oggi il film più complesso e maturo di Ti West

Scream | il quinto capitolo della saga trova l’idea giusta per rivitalizzare il franchise

Scream 5: il primo trailer ufficiale! | Ghostface è tornato!

Venezia 78: Last Night in Soho, la recensione del film

Spiral | la saga di Saw tenta di ritrovare nuova verve con Chris Rock

Andrea Ricca e il folle universo dei corti horror

I mostri esistono, se non ci credete guardate questo corto horror

Reunion: il nuovo cortometraggio del regista di Countdown

Stefano Bessoni presenta il corto in stop-motion Canti della Forca

La Casa: trailer, approfondimenti e curiosità sul remake horror dell’anno

Baby Yoda, il regista Taika Waititi conosce il suo vero nome ma non vuole dirlo

Baby Yoda, 10 idee regalo disponibili su Amazon

The Mandalorian, come il western e i film sui samurai hanno influenzato la serie

Come spiegare ai parenti a Natale chi è Baby Yoda

Obi-Wan Kenobi, i nuovi dettagli di Ewan McGregor sulla serie

L’oro di famiglia | Il corto di Emanuele Pisano candidato ai David 2021

Il corto Eyes al Nuovo Cinema Aquila di Roma il 28 Gennaio

Libera Uscita, via al crowdfunding per il nuovo corto di Michele Saia

Io non ho mai, la recensione del cortometraggio di Michele Saia

Sedicicorto International Film Festival 2019: la 16° edizione dal 4 al 13 ottobre a Forlì

There can be only one | Un divertente corto horror con un inedito Guillermo Del Toro

Bohemian Rhapsody dietro le quinte: il libro fotografico ufficiale del film

5 escape room nel mondo da provare una volta nella vita

Vola su Hogwarts con Hagrid: scopri la nuova attrazione degli Universal Studios di Orlando

The Predator visita il Polo Nord ed è un bagno di sangue (video)

Harry Potter and the Cursed Child, presentazione libro il 30 Luglio a Porto

Ciak, but where: un viaggio sui luoghi inquietanti de L’Esorcista

Downton Abbey, un viaggio a tema con British Airways

The Divergent series, esploriamo la Chicago degli Intrepidi

Tutti i volti di Londra al cinema: dalla romantica Notting Hill all’esplosivo Attacco al Potere

Harry Potter | 10 idee regalo per un vero Potterhead

Luca | il nuovo film originale Pixar per un’estate sulla riviera italiana

Scooby! | Una clip con le voci di Mark Wahlberg e Ken Jeong

Lilli e il Vagabondo | Tutto quello che sappiamo sul live action Disney +

Minions 2: Come Gru diventa Cattivissimo | Il teaser trailer ufficiale

Il Piccolo Principe, l’importanza di restare bambini

Festival di Roma: Le 5 Leggende, recensione

Hotel Transylvania dall’8 Novembre al cinema

Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint ancora insieme per Harry Potter

Gioca con Piovono Polpette 2: trova la zucca delle nevi!

A Villa Borghese con il bambino e il cane

Bambini, un libro un gioco alla Casina di Raffaello

Laboratorio per bambini con Danièle Sulewic

Bambini, un libro un gioco alla Casina di Raffaello

L’Iliade: un classico illustrato per ragazzi

Vera: la recensione del mokumentary su Vera Gemma

Future Film Festival 2022: Les secrets de mon père, la recensione

Home is somewhere else al Future Film Festival | la recensione del film

Future Film Festival a Modena | weekend dedicato al cinema d’animazione

Future Film Festival 2022 | la recensione del film d’animazione I am what I am

Vera: la recensione del mokumentary su Vera Gemma

Venezia 79 | Un commento ai premi assegnati dalla giuria presieduta da Julianne Moore

Venezia 79 | All The Beauty And The Bloodshed, la recensione del film Leone d’Oro

Venezia 79: ATHENA, quattro fratelli un unico destino

Venezia 79 | Aronofsky torna con The Whale e offre a Fraser un’occasione per brillare

Good Luck to You, Leo Grande: Emma Thompson in una commedia intima e coraggiosa

Berlinale 2022: The Outfit, la recensione del film con Mark Rylance

Berlinale 71: Natural Light, la recensione del film premiato per la regia

Berlinale 71: Guzen To Sozo (Wheel of Fortune and Fantasy) la recensione

Stateless | quello che sappiamo sulla nuova serie con Cate Blanchett

Cannes 75 | Le Parfum Vert, intervista a Nicolas Pariser: “Quando la sinistra scompare, c’è la guerra”

Il palmarès di Cannes 75 riflette una indecisione ormai cronica sul tipo di cinema che si vuole rappresentare

Cannes 75 | Triangle of Sadness, la recensione del film vincitore della Palma d’oro 2022

Cannes 75 | Broker, il cinema di Hirokazu Kore’eda fa ancora un passo in avanti

Cannes 75 | Showing Up è un film di rara tenerezza e dallo sguardo gentile

Astolfo | il cinema di Gianni Di Gregorio trova nuova grazia e rinnovata vitalità

Piggy | Il sorprendente film di chiusura di Alice nella città

L’innocent | Il brillante ritorno di Louis Garrel alla Festa del Cinema

Le ragazze non piangono | Un road movie alla scoperta di se stessi

Signs of love | Ad Alice nella città, Hopper e Dylan Penn regalano emozioni

Piggy | Il sorprendente film di chiusura di Alice nella città

Le ragazze non piangono | Un road movie alla scoperta di se stessi

Signs of love | Ad Alice nella città, Hopper e Dylan Penn regalano emozioni

Corpo libero | In anteprima ad Alice nella città la nuova serie Paramount

Ghostbusters – Legacy | In anteprima l’eccezionale versione di Reitman Jr.

Oscar 2022 | tutti i vincitori della 94esima edizione

Oscar 2022 | annunciata la lista completa delle nomination

Oscar 2021 | alla scoperta dei titoli candidati come “Miglior film”

Oscar 2021 | tutte le nomination della 93esima edizione

Oscar 2020 | Brad Pitt migliore attore non protagonista

TFF 38: Fried Barry, la recensione del delirante film di Ryan Kruger

TFF 38: Regina, la recensione del film

TFF38 | Funny Face, storia d’amore muta contro la violenza del Sistema

TFF38 | Antidisturbios è la serie spagnola del momento

TFF 38 | Gunda, parabola animalista tra poesia e realismo

Gabriele Mainetti a Giffoni porta la sua passione e la sua esperienza

Aurora Giovinazzo a Giffoni parla di talento e disciplina

Micaela Ramazzotti racconta le sue donne “storte” al Giffoni Film Festival

Giffoni 2022 | l’attore Gary Oldman è il primo talent internazionale

Io, Leonardo a Giffoni Film Festival 2019: una masterclass sugli effetti speciali del film

Il Signore degli Anelli | le new entry nel cast della seconda stagione

Mercoledì: la recensione in anteprima della serie Netflix di Tim Burton

1923 | Jennifer Ehle e Jerome Flynn si uniscono al cast dell’attesa serie tv

Viola come il mare | la video intervista a Can Yaman e Francesca Chillemi

Viola come il mare: la conferenza stampa | tutto quello che c’è da sapere

Odio il Natale: la recensione | un remake norvegese dal cuore italiano

Del Toro e il suo Pinocchio disobbediente | la recensione del film da oggi su Netflix

Il Mio Nome È Vendetta | la recensione dell’action movie con Alessandro Gassmann

The Crown | 5 curiosità linguistiche sull’inglese reale presenti nella serie

The Sandman | la recensione dei primi due episodi della serie su Netflix

The Walking Dead | A Mirabilandia arrivano gli zombie per Halloween

The Walking Dead: World Beyond | Il nuovo trailer italiano della serie

The Walking Dead | Il nuovo spin-off in onda dal 10 aprile

The Walking Dead, Danai Gurira dice addio a Michonne

The Walking Dead 9, conosciamo meglio i Sussurratori in un nuovo video dietro le quinte

Alla manifestazione Share The Love a Milano i protagonisti della web serie SKAM Italia

Skam Italia 2: intervista esclusiva ai protagonisti e qualche anticipazione

Sbratz, la sketch comedy al femminile dal regista dei The Pills

Penny Dreadful: anticipazioni e trailer della seconda stagione

The WalKillsDead, il trailer parodia della web serie The Kills

Barbra Streisand dice la sua sul caso Michael Jackson

Silvia Toffanin distante dai social: “Non pubblicherò mai una foto dei miei figli”

Mike Bongiorno e la “signora Longari”: tutta la verità sulla celebre gaffe

Cristopher Lambert ha una nuova fiamma: è l’attrice italiana Camilla Ferranti

Brad Pitt e Jennifer Aniston, nessun ritorno di fiamma. Ma i fan sperano ancora…

Stasera in TV | I film da non perdere il 5 aprile 2020

Stasera in TV | I film da non perdere il 4 aprile 2020

Stasera in TV | I film da non perdere il 3 aprile 2020

Stasera in TV | i film da non perdere il 2 aprile 2020

Stasera in TV | I film da non perdere il 1° Aprile 2020

Noleggio stampanti: la soluzione pensata per professionisti e aziende

Baby Yoda, 10 idee regalo disponibili su Amazon

Supergirl, il costume originale del 1984 all’asta su Catawiki

Marvel Stories: L’Armatura – Il Martello – Lo Scudo, il saggio di Giuseppe Benincasa

Amazon Prime Day, le migliori occasioni per un cinefilo

La stagione natalizia, articolata da serie tv e film, continua a gonfie vele soprattutto nelle piattaforme streaming. Proprio nel catalogo Netflix è stata inserita una serie intitolata Odio il Natale diretta da Davide Mardegan e Clemente De Muro con protagonista l’attrice Pilar Fogliati nel ruolo di Gianna. Nonostante il titolo possa far pensare a una versione italiana del Grinch, il vero senso di questa affermazione viene sciorinata nel corso dei sei episodi e delle loro dinamiche. Odio il Natale mette sotto la lente di ingrandimento la vita di una ragazza single che capisce quanto sia importante e vedere l’amore vari punti di vista.

La protagonista Gianna, rappresenta il disagio provato almeno una volta da ragazze – e anche ragazzi – che puntualmente vengono interrogate dalla propria famiglia sulla propria vita privata. La necessità di vedere la figlia sistemarsi, avere dei bambini e un marito accanto diventano le uniche priorità, in particolar modo della madre. Proprio le sue continue pressioni, portano Gianna a dirle che durante la cena di Natale avranno modo di conoscere il suo fidanzato.

Una bugia che diventa ogni giorno sempre più grande e difficile da gestire da sola. Per questo motivo, arriveranno in suo soccorso due amiche e sua sorella maggiore. Tra un turno in ospedale e un appuntamento disastroso, Gianna si troverà di fronte a una dura realtà: se in tre anni non è riuscita a lasciarsi andare e trovare qualcuno che potesse farle battere il cuore dopo Francesco, come farà a trovare un ragazzo da presentare alla famiglia? Ed è proprio quando tutto sembra perso, che l’amore busserà alla sua porta.

Leggi anche: Improvvisamente Natale: video intervista a Diego Abatantuono, Violante Placido e Sara Ciocca

Per la prima volta la Lux Vide (del gruppo Fremantle) si cimenta con una commedia natalizia per Netflix, mostrandosi più slanciata nel raccontare la vita di una giovane donna single sotto tutti i punti di vista. Ispirato al remake norvegese della serie Natale con uno sconosciuto composta da due stagioni e disponibile su Netflix, molto probabilmente Gianna potrebbe tornare con altri episodi prossimamente.

La sceneggiatura firmata da Elena Bucaccio, Viola Rispoli e Silvia Leuzzi mostra una ragazza alla ricerca di un ragazzo che possa essere ‘presentabile’ il giorno di Natale alla sua famiglia. In particolar modo, alla madre costretta a relegarla al tavolo con i bambini durante le cene di famiglia, per il suo status di single incallita. Se restare a cena in mezzo ai gemellini del fratello possa essere una ‘punizione’, a rendere l’atmosfera ancora più pesante è il pressing di domande di Marta, desiderosa di vedere la figlia sistemata. Questa condizione porta Gianna a tirare una bomba pronta a esploderle tra le mani: presentarle il fidanzato alla cena di Natale.

Leggi anche: Viola come il mare | la video intervista a Can Yaman e Francesca Chillemi

Fortunatamente in suo aiuto, giungono le amiche e la sorella maggiore, portandola a conoscere uomini diversi tra loro. Se da un lato troviamo Carlo (Marco Rossetti) un affascinante imprenditore di vini di successo costretto sulla sedia a rotelle, dall’altro, troviamo Davide (Nicolas Maupas) studente liceale maggiorenne che riesce a far sentire viva Gianna dopo tanto tempo. Ma si sa, l’amore come sempre gioca brutti scherzi. E alla fine, quando si è alla ricerca disperata dell’uomo perfetto, non ci si rende conto che probabilmente è davanti agli occhi da tempo.

Le paranoie di Gianna, le sue autocritiche e critiche nei confronti degli uomini che incontra nel corso dei giorni, permettono allo spettatore di vivere insieme a lei questi tormenti, grazie alla rottura della quarta parete. Vedere l’attrice rivolgersi direttamente a ragazze o ragazzi, che stanno vivendo la stessa situazione, la rende più vicina, come se fosse la ragazza della porta accanto.

Pilar Fogliati risulta spontanea e credibile nell’interpretare Gianna, una ragazza semplice, dedita al lavoro, ai pazienti e agli amici. In una società dove tutte le donne sembrano essere fatte con lo stampino, Pilar/Gianna riesce a distinguersi dalla massa, non solo in termini di bellezza ma soprattutto in termini di contenuto. Per lei l’amore è una cosa seria, al di là della necessità di presentare qualcuno alla madre il giorno di Natale. A un certo punto, sorge anche spontaneo chiedersi come sia possibile che una giovane donna come lei non abbia nessuno accanto.

Odio il Natale nonostante l’influenza norvegese, riesce a essere fedele a quelli che sono gli aspetti fondamentali di questa festività nel nostro Paese. In primis, la presenza del bambinello o meglio la sua scandalosa scomparsa a un passo dal 24 dicembre. E poi, l’importanza di installare il tradizionale presepe di famiglia, rituale che esternamente mostra un’unità familiare ma che di fatto non è poi così perfetta.

Leggi anche: Del Toro e il suo Pinocchio disobbediente | la recensione del film da oggi su Netflix

Nel vedere Gianna relazionarsi con le amiche è impossibile non aver pensato – anche per una frazione di secondo – alla serie cult Sex and the City. Questo accostamento non è da considerarsi come qualcosa di negativo, ma bensì come un escamotage che ancora una volta, riesce a dare maggiore credibilità alla storia. Ognuno di noi ha un gruppo di amiche alle quali sottoporre i propri dubbi amorosi ed esistenziali. Allo stesso modo, Gianna si rifugia nelle sue ragazze sempre pronte a sostenerla e a consigliarla.

La versione italiana di Samantha Jones possiamo dire che è rappresentata dalla coinquilina e migliore amica Titti (Beatrice Arnera). Avvocato, molto curata nell’aspetto fisico e nota per essere una mangiatrice di uomini. A volte rappresenta il diavoletto che si posa sulla spalla di Gianna, per spronarla a lasciarsi un po’ andare con i ragazzi.

Poi c’è Margherita (Fiorenza Pieri), la sorella maggiore di Gianna che per certi versi ricorda Miranda Hobbes. Nonostante sia riuscita a costruirsi una famiglia tutta sua, ogni santo giorno si trova a doversi occupare della casa, dei bambini e del cane, da sola. Ed è qui che sorge spontanea la domanda: che senso ha sposarsi con un uomo praticamente inesistente e che non trova mai tempo per occuparsi della famiglia?

Ed infine, c’è Caterina (Cecilia Bertozzi) che data la dolcezza e ingenuità, porta alla mente il personaggio di Charlotte York. Lei è ancora alla ricerca del primo amore, in tutti i sensi, nonostante abbia trent’anni. Proprietaria del loro bar-rifugio a Chioggia, la ragazza si rivela fondamentale non solo nell’aiutare Gianna moralmente, ma nel mettere a disposizione fiumi di alcol per i momenti di maggiore sconforto della protagonista. Così come l’amica, anche lei non capirà che il vero amore era praticamente davanti ai suoi occhi.

Emancipation – Oltre la libertà | Will Smith interpreta “Peter il fustigato”

L’uomo sulla strada | la definitiva consacrazione del talento di Aurora Giovinazzo 

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

Del Toro e il suo Pinocchio disobbediente | la recensione del film da oggi su Netflix

Il Mio Nome È Vendetta | la recensione dell’action movie con Alessandro Gassmann

Slumberland | Un irresistibile Jason Momoa nel regno dei sogni

Mercoledì: la recensione in anteprima della serie Netflix di Tim Burton

The Crown | 5 curiosità linguistiche sull’inglese reale presenti nella serie

The Sandman | la recensione dei primi due episodi della serie su Netflix

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Quello di Guillermo Del Toro è il secondo film di Pinocchio in un anno, dopo quello di Zemeckis. Entrambi film da “piattaforma”, destinati quindi a essere visti anche su schermi di medie, piccole e piccolissime dimensioni. Se però Zemeckis faceva del suo adattamento, coerentemente con il proprio cinema, un invito ad accettare il digitale persino nelle sue forme più posticce, a riconoscerne la maggiore appetibilità rispetto al reale (con l’immagine scatologica del personaggio in cgi che osserva gli escrementi fumanti, ancora più nauseante se vista su schermo cinematografico), quello di Del Toro e Mark Gustafson (già animatore di Fantastic Mr. Fox) è invece il risultato di uno sforzo che vuole a tutti i costi far percepire allo spettatore il lavoro umano e manuale compiuto sulla materia, rendere evidente il meccanismo della stop-motion anche nell’immagine digitale rimpicciolita e riprodotta su dispositivi tascabili.

Il suo Pinocchio non è brand deambulante come quello Disney, aggiornabile alle nuove sensibilità ma mai davvero rivoluzionabile, bensì nuovo-ennesimo personaggio di quella personalissima trilogia su infanzia e guerra cominciata con La Spina del Diavolo e proseguita poi con Il Labirinto del Fauno. Del Toro firma così un adattamento alluvionato e fosco, in linea con l’intuizione collodiana di un Pinocchio che non è fantolino miracoloso, ma esempio di nascita temeraria. «Il mondo gli si rivela nella nottataccia di lampi e tuoni, nella neve, nella fame, nell’attentato del fuoco, nella miseria che è miseria davvero», scriveva Manganelli nel suo “libro parallelo” al testo originale. Come altre figure magiche del mondo di Del Toro, anche Pinocchio è nato in uno scoscendimento del mondo, accerchiato dalla sventura, assistito da tremuli e ambigui affetti. D’altronde, è fin dall’esordio con Cronos (1993) che nel cinema dell’autore messicano si possono trovare “tracce mnestiche” del capolavoro di Collodi, personaggi modellati su quelli del celebre romanzo, a cominciare proprio dall’antiquario Jesús Gris, che conteneva già in sé alcuni tratti di Geppetto.

A differenza del ceppo di legno che nel libro arriva al vecchio falegname Ciliegia, il cui «esserci» non è motivato, non essendo mai stato acquistato, trovato o recapitato, il legno da cui origina il Pinocchio di Del Toro è un legno fuoriuscito dal terreno del dolore e del lutto, cresciuto nelle stagioni e poi abbattuto con la consapevolezza di volerlo trasformare in qualcos’altro. Ma non è un atto d’amore quello che sottintende la creazione di Pinocchio, bensì un impeto di rabbia, un delirio di frustrazione e depressione. Il burattino diventa il simulacro del figlio che Geppetto ha perso sotto i bombardamenti, la bara di legno che contiene solo idealmente un corpo che non è più lì. Un oggetto magico già predisposto al fallimento della missione per cui è stato evocato. Pinocchio non riesce a “rimpiazzare” Carlo, a essere dolce e disciplinato come lui, a rimediare con la sua presenza alla disgrazia che ha strappato via un ragazzo dalle braccia del proprio padre. Nella versione del racconto di Del Toro non è il “figlio” che deve imparare a ricevere e accogliere l’amore soverchiante del proprio “papà”, ma è Geppetto che deve aprirsi alla possibilità di amare Pinocchio per quello che è e non per quello che vorrebbe che fosse.

Pinocchio è sempre stata una figura della disobbedienza e anche in questo caso disattende, senza alcuna presa di coscienza, ma spinto solo da un impulso alla vita, i consigli del padre, abbandona la scuola, rifiuta cioè l’idea di diventare il cittadino modello di cui il regime fascista ha bisogno (e il nascente Stato italiano ai tempi di Collodi). Rivela fin da subito una malcelata insofferenza alle leggi e rifiuta sprezzante il controllo di qualsiasi autorità, che sia quella genitoriale, ecclesiastica o governativa.

Molte volte fuggirà Pinocchio nel suo inquieto itinerario e fin dal momento della sua creazione, nel saltellare come una lepre nella casa di Geppetto e nel mettere a soqquadro tutte quelle cose di cui non conosce ancora nome e funzione, si configura la sua prima fuga precipitosa, nella quale può subito sperimentare la sua selvatica velocità in un mondo di cacciatori e padroni. Nella prima versione del racconto di Collodi, all’obbedienza Pinocchio finiva per preferire persino l’impiccagione, quasi anticipando quella in croce di Giovanni Stracci ne La ricotta di Pasolini, che doveva morire “per ricordare a tutti di essere vivo”. Nel film di Del Toro avviene l’inverso: potendo Pinocchio morire e rinascere continuamente, ogni viaggio nell’aldilà gli ricorda la precarietà e la finitezza della vita altrui.

Del Toro recupera molte delle idee di Carlo Collodi, scrittore anticlericale, utilizzando come spesso accade nel suo cinema la guerra come sfondo grigio sul quale si stagliano e si rendono visibili le contraddizioni dell’uomo «che fonda ospedali e nello stesso tempo studia armi sempre più micidiali, usa il cloroformio par anestetizzare e poi inventa mine e mitragliatrici, costruisce protesi artificiali ma anche cannoni che tagliano via di netto le gambe» (come scriveva Rossana Dedola commentando proprio alcuni lavori minori di Lorenzini).

Se nel romanzo originale la mancanza totale di parrocchie e parroci rendeva evidente l’irrilevanza della tradizione religiosa ai fini della formazione personale e del percorso di iniziazione del bambino verso l’età adulta, nel film di Del Toro la presenza della chiesa rappresenta un ulteriore potere da sbeffeggiare e deridere, mettendone a nudo tutte le iprocrisie (Pinocchio non vede nessuna differenza tra lui, deriso e osteggiato da chi lo considera un “demonio”, e quel Cristo in croce che tutti venerano, fatto del suo stesso materiale).

Tutto si gioca sulla differenza tra idea e ideologia: la prima è ciò che si “intaglia” e si crea dall’esperienza, dalla compassione, dalla comprensione di ciò che ci circonda, la seconda è invece qualcosa di già dato, a cui bisogna obbedire senza farsi troppe domande. Il messaggio di questo nuovo adattamento è, nonostante tutte le divagazioni e le licenze che si prende, quello del testo di riferimento: divenire ciò che si è non significa seguire ciecamente e fideisticamente un percorso già noto, ma attraversare e comprendere, come fa Pinocchio, la più radicale alterità. Solo grazie a un lungo e avventuroso itinerario di eventi, incontri, intoppi inattesi che gli fanno conoscere ciò che non è, Pinocchio potrà finalmente comprendere il mistero della propria esistenza.

L’ultimo mese del 2022 sta offrendo dei titoli molti interessanti da visionare nel catalogo Netflix. A poche settimane dal successo mondiale della serie Mercoledì di Tim Burton, è giunto il momento di parlare di un action movie italiano dalle tinte rosso sangue e non solo. Stiamo parlando del film Il Mio Nome È Vendetta diretto da Cosimo Gomez e interpretato da Alessandro Gassmann, Ginevra Francesconi e Remo Girone.

Uscito il 30 novembre su Netflix, sarà sicuramente motivo di dibattito tra chi odia e chi ama i film incentrati su storie di vendetta e di giustizia…privata. Se volete vedere il trailer, cliccate nel player al centro dell’articolo.

L’adolescente Sofia (Ginevra Francesconi) è una giovane promessa dell’hockey sul ghiaccio. Figlia amatissima dai genitori, dopo aver vinto una partita importante, si troverà con il padre Santo a dover riscuotere il premio pattuito precedentemente. Tenendo fede a una promessa fatta tempo prima, Santo (Alessandro Gassmann) decide di dedicare del tempo con la ragazza, facendola guidare in maniera spericolata per i boschi. Nonostante la sua apparente severità, l’uomo non riesce a dire di ‘no’ alla sua amata Sofia, tanto da acconsentire a ogni sua richiesta. O meglio, a quasi tutte: poter scattare una foto a Santo e magari condividerla sui social. Ignorando il motivo di questo divieto assoluto, Sofia decide di scattarne una di nascosto e di pubblicarla sul suo profilo Instagram.

Da questo semplice e ‘banale’ gesto di ribellione, si scatenerà una escalation di eventi cadenzati da sangue, violenza, morte e terrore che andrà a colpire la famiglia di Santo. Da questo momento in poi, la vita di Sofia verrà stravolta per sempre. A portarla sull’orlo della disperazione, aver scoperto la vera identità del padre. Vent’anni prima era stato il colpevole della morte del figlio prediletto del capo clan Don Angelo (Remo Girone). Subito dopo aver commesso il brutale omicidio, braccato dagli uomini del boss, Santo decide di far perdere le sue tracce e iniziare a vivere una vita tranquilla in Trentino. Era convinto che il tempo delle risse e delle armi era solo un ricordo del passato, o meglio, così credeva.

Di conseguenza, Sofia si troverà a dover fare i conti con situazioni pericolose più grandi di lei e per nulla adatte a una ragazza della sua età. Per cercare di salvare la vita di entrambi, Santo sarà costretto a far crescere improvvisamente la figlia, insegnandole a difendersi da sola, a non potersi permettere il lusso di avere paura, ma a mostrarsi fredda e spietata.

Leggi anche: Venezia 78 | Il Silenzio Grande, video intervista ad Alessandro Gassmann

Leggi anche: Netflix inaugurata la sede a Roma | annunciate le future produzioni italiane

Questo action movie ‘made in Italy’ sarà sicuramente oggetto di dibattiti tra chi lo difenderà e chi lo demonizzerà. Ci sarà chi non perderà occasione per dire che trame del genere sono state già affrontate in film americani di successo. E chi – come me – troverà il modo di spezzare diverse lance a suo favore.

A tal proposito vorrei iniziare subito ponendo diversi quesiti provocatori. Perché una storia come quella mostrata nel film di Cosimo Gomez, solo se portata sul grande schermo da noti divi di Hollywood risulta credibile? Per quale ragione, non lo si riesce a considerare alla stessa maniera? Negli ultimi anni, ci sono stati proposti film e sequel, incentrati sempre sulle stesse colonne portanti quali: identità nascoste, morte, violenza e soprattutto vendetta. Ma nonostante tutto, questo film che merita di essere visto – dopo vi spiego i motivi – viene stigmatizzato per aver utilizzato una storia trita e ritrita e con le criminalità organizzate immischiate.

Gomez è riuscito a equilibrare le scene d’azione con quelle più emotive, rendendo Il Mio Nome È Vendetta, particolarmente scorrevole. In perfetta sintonia, la coppia formata da Alessandro Gassmann e Ginevra Francesconi portando davanti alla macchina da presa, un rapporto padre-figlia credibile e toccante. Valore aggiunto è la fisicità e l’espressività mostrata dal buon Gassmann, calato perfettamente nel personaggio di Santo. Un uomo rimasto per vent’anni in un Paradiso abitato solo dalla moglie e dalla figlia e che all’improvviso si ritrova in un limbo, la cui unica missione è di spedire all’Inferno, il suo grande nemico: Don Angelo.

Al di là delle scene d’azione, la sceneggiatura scritta a sei mani, è stata arricchita anche da tematiche più intime e sentimentali. Il concetto di paternità, che viene messo in discussione tra ciò che Santo era in passato e ciò che sarà costretto a fare, lo porterà a dover fare i conti con la propria coscienza. Successivamente, l’importanza e necessità di dire sempre la verità, si scontra con i sensi di colpa che albergano nell’animo dei protagonisti per ragioni differenti ma ugualmente gravi.

Un altro aspetto che rende interessante questo thriller italiano, sta nella difficoltà dello spettatore, di capire su ciò che è giusto e cosa è sbagliato. Se tutti sono convinti nel pensiero base che la violenza non è mai la scelta migliore da prendere, vedere il cambiamento caratteriale di Sofia, porterà il pubblico a mettere tutto in discussione. Uccidere o essere uccisi, questa è legge. Questa citazione – tratta da Il richiamo della foresta, il libro preferito di Santo – rappresenta il cuore del film. Tanto da diventare l’unica regola che Sofia dovrà tenere a mente per sempre.

La serietà con la quale Santo si trova suo malgrado a dover allenare la figlia, si scontra violentemente con le lezione di scuola guida della domenica pomeriggio. Un momento padre-figlia che ormai appartiene al passato. Spiegarle il modo migliore per colpire qualcuno con un coltello, porta la ragazza ad accettare l’idea che da quel momento in poi, dovrà seguire le orme del genitore per sopravvivere. Oltre alla presenza imponente di Alessandro Gassmann, una menzione speciale spetta alla sua partner femminile, Ginevra Francesconi, per aver saputo interpretare il ruolo di Sofia a cavallo tra una timida giocatrice di hockey e una piccola vendicatrice, determinata a portare avanti la sua vendetta.

Se c’è una serie della piattaforma targata Netflix, ad essere particolarmente attesa è sicuramente The Crown. Giunta alla quinta stagione, il prodotto seriale è ancora una volta incentrato sulla vita dell’indimenticabile Regina Elisabetta II scomparsa lo scorso 8 settembre.

I nuovi episodi disponibili per tutti gli abbonati a partire dal 9 novembre, tratteranno alcuni momenti fondamentali del suo Regno: l’incoronazione, i viaggi nel Commonwealth, gli scandali che hanno coinvolto la famiglia reale, le relazioni con Winston Churchill e Margaret Thatcher, gli incontri con icone del Novecento come il Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.

In occasione di questo lieto evento, l’applicazione Preply, nota per essere particolarmente apprezzata per chi studia le lingue, ha voluto stilare dei termini moderni, che verrebbero banditi se si appartenesse alla famiglia reale inglese. Scopriamo insieme quali sono le 5 curiosità riscontrate nell’inglese reale presente nella serie The Crown.

Leggi anche: The Crown | scelto l’attore che interpreterà Filippo nella nuova stagioneù

Sebbene oggi le differenze non siano più spiccate come in passato, quando il ceto medio parlava il cockney, l’inglese “popolare”, la lingua dei sovrani britannici presentava alcune singolarità rispetto a quella utilizzata per le vie di Londra e nel resto del Regno Unito.

Per esempio, Elisabetta II era solita ringraziare dicendo thenk you _e non _thank you, con un accento che le sue interpreti in The Crown (Claire Foy, Olivia Colman, Imelda Staunton) hanno dovuto apprendere. Inoltre ci sono particolarità lessicali: per nobili e reali britannici, il divano è sofa e non couch; mentre lo spazio all’aperto di una residenza si dice terrace e non patio, è bene fare un’altra differenziazione. Ovvero il termine garden con cui si intende il giardino, viene inteso come parco di una tenuta.

Secoli di conflitti tra Francia e Regno Unito, hanno tramandato una curiosa eredità linguistica all’inglese reale: l’avversione verso tutti i francesismi. Per questo motivo, a Buckingham Palace, per domandare dei servizi non si utilizza la parola toilette, ma lavatory; inoltre si parla di scent e non di perfume per indicare un buon profumo; infine, quando si vuole chiedere scusa, il termine da usare è sorry e non pardon.

Leggi anche: The Crown | Elizabeth Debicki sarà Lady Diana per le stagioni 5 e 6

L’educazione formale dei britannici è famosa nel mondo e la lingua inglese è piena di espressioni polite, soprattutto quando a parlare sono i membri della famiglia reale. Si tratta di frasi piuttosto antiquate, di cui The Crown è una vera riserva, soprattutto nelle puntate della prima e seconda stagione ambientate negli anni Sessanta e Settanta. Un esempio è il termine shambles, che indica una situazione di totale caos e disordine oppure twit, sinonimo di persona sciocca o frivola.

Guardare The Crown è il modo ideale per imparare l’inglese britannico e le principali differenze con il più noto American di Hollywood o con l’Australian. Risulta facile apprendere alcune di queste discrepanze, rispettivamente, nella puntata in cui la Regina incontra i Kennedy o negli episodi dei viaggi reali nel Commonwealth. In americano, per esempio, quasi tutte le parole britanniche che contengono il gruppo -our diventano -or (colour/color) mentre quelle che finiscono in -ise si trasformano in -ize (realise/realize).

Inoltre ci sono differenze lessicali: da inglese ad americano, autumn diventa fall e trouserssi trasforma in pants. L’australiano, invece, è più conservativo nella pronuncia ma presenta diverse variazioni lessicali: il britannico afternoon diventa arvo, bread si dice damper, lavatory diviene loo.

Si stima che in tutto il Regno Unito appena il 3% della popolazione usi il Queen’s English, altrimenti detto “inglese della BBC” perché lingua tradizionalmente parlata nel celebre canale radiotelevisivo britannico. Oggi non solo la BBC afferma di assumere persone con accenti differenti tra loro, ma la stessa famiglia reale tende a modernizzare il proprio inglese per rendersi più accessibile ai sudditi. Del resto l’inglese è una lingua in rapida evoluzione, che ogni giorno si contamina sempre di più e assorbe influenze da tutto il mondo.

Preply è una piattaforma per studiare le lingue online. Grazie a questo sistema, ogni persona avrà modo di rivolgersi a più di 32.000 insegnanti per 50 lingue. Sarà il matching tra studente e insegnante, a decidere l’accoppiata vincente. Il docente selezionato è in grado di creare piani di lezioni personalizzati sulla base del budget, della disponibilità e delle conoscenze pregresse dello studente.

Preply è stata fondata nel 2012 da Kirill Bigai, Serge Lukyanov e Dmytro Voloshyn, tutti e tre di origini ucraine. Oggi l’azienda ha sede negli Stati Uniti ma conta oltre 400 dipendenti di 58 diverse nazionalità in 30 paesi tra Europa, USA, Africa, Asia e America Latina.

Intervista a Fabrizio Gifuni: “Trent’anni che faccio l’attore e non ho mai perso l’entusiasmo”

Addio a Kirstie Alley | 5 film e serie tv per ricordare l’attrice scomparsa

Cats con Malika Ayane sbarca al Teatro Sistina ed è un vero spettacolo

Il Mio Nome È Vendetta | la recensione dell’action movie con Alessandro Gassmann

Saint Omer | la recensione del film di Alice Diop, gran premio della giuria a Venezia

Il Signore degli Anelli | le new entry nel cast della seconda stagione

Willow | Su Disney+ l’attesa serie fantasy dal sapore nostalgico

Sì, Chef! – La Brigade | L’insegnamento parte dalla cucina

NEWSCINEMA.IT © COPYRIGHT 2016-2018 - TESTATA GIORNALISTICA REGISTRATA AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA N.203/11 IL 17 GIUGNO 2011