Alla Delta Firearms Academy il corso Executive Protection basic veteran FOTO  - Ossolanews.it

2022-12-21 16:04:54 By : Ms. Anas Cui

Ancora una volta siamo stati invitati con piacere dalla DFA, DELTA FIREARMS ACADEMY, l’Accademia presente in assoluto da oltre 4 lustri nel panorama Nazionale delle scuole di Addestramento al tiro, a presenziare ad un ulteriore interessante Corso da anni in listino presso questa prestigiosa Accademia: EXECUTIVE PROTECTION BASIC LEVEL o meglio PSD - Protective Security Detail.


Come già dice la denominazione dell’evento, tale Corso è riservato agli Allievi Veterani che vogliano perfezionare al massimo la loro preparazione dopo l’intero percorso professionale DFA all’utilizzo delle armi corte e lunghe.
 Tale perfezionamento opera non solo sull’insegnamento dell’utilizzo di tali armi in situazioni standard, avanzate e di emergenza al fine di poter rispondere nel migliore dei modi, dal punto di vista della professionalità , efficacia ma soprattutto sicurezza, a situazioni gravi e pregiudizievoli dal punto di vista della propria ed altrui incolumità, ma, cosa fondamentale, illustra ed insegna agli Allievi, di poter “vedere e leggere” lo scenario dal punto di vista della reale presenza di situazioni a rischio, che siano per l’eventuale “protetto” sia della propria famiglia, ed avere la capacità di intervenire per scongiurare  qualsiasi situazione pericolosa con professionalità e sicurezza, addirittura anticipando il precipitare degli eventi di natura criminale che vedrebbero come obbiettivo l’eventuale protetto o un componente della famiglia.

Nell’ottica di tale importante evento, come sempre , la classe , composta da Allievi Veterani DFA si è presentata il primo giorno per le procedure di rito, registrazione , scarico munizioni ecc. sul campo DFA, accolti da un forte e caldo caffè nell’accogliente Club House DFA.
Dopo le dovute registrazioni, Franco Antonioli, Master Instructor e Direttore dei Corsi DFA ha preso la parola spiegando in modo esaustivo, le finalità del Corso in oggetto , spiegando in modo efficace le varie tipologie di formazioni di scorta esistenti, partendo dalla più semplice, la scorta con un uomo  sul protetto con la sola presenza dell’AIC - Agent in Charge, a due unità, AIC e SL –Shift  Leader, a tre unità (e queste tre prime formazioni sarebbero state oggetto dell’evento del week end) che richiedevano la presenza dell’AIC, del SL e dell’ADV - Advance.
Nei Corsi successivi sarebbero state illustrate le scorte a quattro, cinque, sei unità (denominate anche DETAIL  MEMBER o SA Security Agent) sul protetto (detto anche PRINCIPAL)  fino ad arrivare  alla più complessa e delicata, dedicata alle zone ad altro rischio o zone di guerra, la IRAQ DIAMOND, che prevede addirittura la presenza di ben otto operatori professionisti sul protetto:  AIC, TL, ADV, Fianco anteriore e posteriore sinistro, fianco anteriore e posteriore destro e Wheel o Monkey, che ha la funzione di procedere posizionato alcuni metri dietro al Team per coprire lo scenario posteriore durante lo spostamento in modo da identificare eventuali minacce alle spalle.


Ma questa sarà interessante materia di approfondimento nei prossimi Corsi Executive DFA che non mancheremo di illustrarvi. 
Importantissima era la spiegazione dei punti fondamentali per una scorta efficace.

Sei sono i punti che un PSA Personal Security Agent professionista deve seguire e mai dimenticare:


1) Non dare mai nulla per scontato-controllare sempre lo scenario


2) Non abbandonare mai il protetto


3)Avere sempre un piano di reazione qualunque sia il ruolo (DETECT AND REACT)


4)Apparire sempre deciso, ma affabile.


5) Non si può proteggere il cliente se prima l’operatore non può proteggere se stesso.

6)MAI AVERE CALI di ATTENZIONE, questa è la regola d’oro che sebbene venga per ultima in realtà è la prima da seguire per un lavoro professionale e per limitare i rischi al massimo.


In seuito a questi sei punti fondamentali 3 sono gli step:


Per un lavoro pulito e professionale la DETERRENZA è il risultato migliore, se manca la deterrenza, LA PERCEZIONE di una minaccia è il passo successivo, se entrambi falliscono è doveroso REAGIRE, si ricorre all’uso dell’arma solo se sono falliti gli step precedenti (Advance or Detection failed…).



Solo seguendo alla perfezione tali dictat si può ragionevolmente pensare di poter svolgere una mansione efficace all’interno del Team.

Antonioli era coaiuvato dai suoi colleghi, Matteo Anchieri, Direttore delle Operazioni e Alessandro Falcone, Drills Director, che illustravano perfettamente i vantaggi di poter “leggere “ uno scenario dal punto di vista operativo, ancor prima di dover utilizzare la propria arma, facendo capire all’attenta classe che non sempre è necessario utilizzare  l’arma, ma che determinati comportamenti, professionali, sono volti a limitare e addirittura ad annullare l’utilizzo delle armi per una sicura risoluzione del problema.

Dopo il consueto briefing iniziale , lo staff DFA ha iniziato una sessione di “riscaldamento” a fuoco con arma corta e carabina tattica indispensabile per “togliere la ruggine di settimane di inattività tattica da parte della classe”.
Vari esercizi sono stati proposti, dalle semplici estrazioni fronte ai bersagli, indispensabili per un efficace reazione ad un attacco in Executive Protection, ad esercizi con utilizzo combinato pistola, carabina tattica per poter gestire al meglio l’equipaggiamento degli allievi nelle gravose situazioni che lo staff DFA avrebbe presentato alla classe. Dopo una mezza mattinata di riscaldamento, in precisione e velocità di estrazione nonchè in ingaggio da varie posizioni, transizione carabina, pistola, tiri in movimento, avanzamento ed arretramento, frontale e laterale , nonché  ginocchio da varie posizioni e  a terra,la classe è stata richiamata dallo staff per entrare nel vivo di questo interessante evento.

Lo staff DFA illustrava alla classe, le varie funzioni degli operatori di scorta in EP (Executive Protection ) secondo i programmi delle più blasonate accademie USA in perfetta sintonia con gli operatori professionali statunitensi .
Lo staff DFA , come da programma per il primo livello del Corso EP-PSD, che prevedeva la scorta e protezione da uno fino a tre elementi sul protetto, illustrava da subito le mansioni di ogni componente del Team di protezione.
Figura fondamentale era quella dell’AIC –AGENT  IN CHARGE , l’operatore più importante, il cui compito è quello di stare vicino al protetto (di solito al suo fianco destro ad una distanza di max 1 mt.) per permettere una rapida reazione di ingaggio e protezione, nel caso di un operatore sul protetto, o una efficace evacuazione verso zona sicura nel caso di più operatori facenti parte del Team di scorta e protezione.
Funzione fondamentale dell’AIC è quella di essere in costante contatto con il protetto e con lo SHIFT LEADER, l’operatore che ha il compito (posizionato circa 3 metri dietro all’AIC) di comunicare alla squadra le intenzioni del protetto e all’AIC, le indicazioni dei vari membri del Team per un sicuro tragitto verso la zona di sicurezza prefissata.

Nell’ottica di questo Corso Basic, altro importantissimo elemento del Team di protezione era quello dell’Advanced (in Italia, l’ariete, nome fantasioso che nulla ha a che vedere con le reali mansioni dell’Advanced).
Infatti le mansioni di questo operatore sono quelle di procedere di parecchi metri il Team di protezione, scansionare lo scenario e comunicare la via ed i passaggi più sicuri per evitare eventuali assembramenti di sospetti, o zone particolarmente a rischio che potrebbero mettere in pericolo il protetto.
L’Advanced infatti comunica via radio al Team Leader lo scenario ben prima che il Team di scorta arrivi sul luogo ove si trova, dando tutte le informazioni per permettere un passaggio sicuro al riparo di ogni rischio di attacco al protetto.

Dopo aver esaustivamente spiegato all’attenta classe le funzioni degli operatori previste per questo primo livello di Corso, lo staff DFA impegnava gli allievi, a rotazione, a prendere posizione nelle varie mansioni assegnategli per permettere di metabolizzare al meglio la funzione del Team di scorta.
Di fatto più volte, in bianco, gli allievi DFA assumevano la mansione indicata dallo staff che scrupolosamente verificava il corretto comportamento e la corretta comunicazione fra i membri del Team, le varie formazioni, Wedge Formation, V Formation, Wall Formation, utilizzate a seconda dello scenario che si presentava, erano requisito fondamentale per l’efficacia dell’operatività dovuta in tali situazioni, gestendo e simulando vari spostamenti a piedi ove il Team di scorta si impegnava, “calibrando” con precisione, durante lo svolgimento di tali esercizi, la posizione esatta da mantenere nel team e la comunicazione corretta al fine di evitare rischi inutili e garantire la massima sicurezza e reattività.
Dopo aver testato più volte il corretto movimento degli allievi in Team, lo staff DFA impegnava il Team di protezione in una reazione a fuoco durante una procedura di scorta e movimento sul campo, ove, compito dell’AIC , era quello di “afferrare” con discrezione ma con ferrea presa, il protetto ed evacuarlo facendo scudo con il proprio corpo nel trasferimento a zona sicura, supportandolo e tranquillizzandolo durante l’evacuazione, senza, peraltro, perdere mai di vista lo scenario.
Compito dello Shift Leader e dell’Advance era quello invece di ingaggiare la minaccia che, nei Corsi DFA, era rappresentata da interessanti bersagli fotografici di varia natura , i quali , oltretutto, stimolavano la capacità reattiva degli operatori impegnati nel Team di scorta.

Terminata questa importante sessione di addestramento, dopo una veloce pausa ristoro,  si procedeva ad illustrare alla classe , sempre più coinvolta dagli eventi, quale tipo di reazione era consigliabile in una situazione particolare, esempio, simulando un attacco all’interno di un ristorante, addirittura arrivando ad ipotizzare la reazione da sedute fissate al pavimento, nonché le classiche sedie spostabili che prevedevano due diversi tipi di reazione ed ingaggio in caso di comprovata emergenza operativa. Gli Allievi imparavano cosi nuove procedure che in addestramento “normale” erano sconsigliate, tipo l’estrazione in sicurezza ed ingaggio da posizione seduta, per guadagnare tempo, e motivata , per l’appunto, da sedute o panche imbottite fissate al pavimento che impedivano la totale libertà di movimento e spostamento.
Più semplice era la procedura di reazione da sedie libere, che si espletava fulmineamente alzandosi in piedi e spostando , con la mano debole, la sedia con decisione durante l’estrazione con mano forte, per poi procedere ad un eventuale ingaggio in sicurezza.


Naturalmente l’esercizio si perfezionava con la copertura ed evacuazione in sicurezza dal ristorante al mezzo posizionato all’esterno del locale ed una fulminea partenza verso un luogo sicuro.
Altro interessante esercizio era quello in cui il Team di scorta veniva impegnato nella simulazione nell’utilizzo di una cabina ascensore, con la corretta disposizione all’interno del protetto, del suo Agente AIC, del TL o Team Leader e per ultimo dall’ADV-Advance, che sarebbe stato il primo operatore ad uscire e verificare la sicurezza dello scenario, all’apertura delle porte.
Anche per questa procedura, dopo aver testato più volte gli Operatori e i vari Team impegnati, la tecnica veniva proposta a fuoco, posizionando all’esterno della cabina elementi ostili, o addirittura al suo interno, simulando addirittura la presenza (da parte del Team Istruttori) di individui che si avrebbero potuto rivelare neutri ed innocui oppure ostili. Dopo aver illustrato anche la corretta procedura di scorta addirittura nell’impegno delle scale in salita o discesa, venivano proposti tutti gli esercizi finora illustrati di nuovo a fuoco , senza preavviso, per poter testare il grado di apprendimento degli operatori facenti parte dei Team impegnati.

Si giungeva così al termine della prima giornata, dopo il consueto de briefing lo Staff istruttori DFA dava appuntamento al mattino dopo alla classe stanca per l’impegno mentale e fisico decisamente superiore a quello dei Corsi solo dedicati alla procedure a fuoco in quanto in tale evento è richiesta una superiore capacità di apprendimento non solo nelle procedure a fuoco che comunque debbono essere svolte in assoluta sicurezza, con precisione e velocità, ma anche nella “lettura” dello scenario operativo che spesso può celare gravi minacce al protetto seguito dal Team e richiede una reazione rapida ed efficace.

Alla mattina del secondo giorno si iniziava, con un veloce refresh, verificando  le procedure finora illustrate e subito dopo si passava ad un nuovo fondamentale capitolo: La Motorcade con la corretta procedura di discesa dal mezzo del protetto e la successiva risalita per eventuale partenza od evacuazione in emergenza.
Antonioli spiegava efficacemente la funzione e composizione della Motorcade.
La Motorcade è  il “convoglio” di veicoli destinati a trasportare , anticipare e seguire per copertura il protetto.
Veicolo fondamentale e più importante della Motorcade è la Limo, diminuitivo di Limousine, il mezzo dedicato al trasporto in sicurezza e comodità del protetto, meglio sarebbe se dotata di sistema di blindatura che, a seconda dei vari livelli richiesti , può al giorno d’oggi tranquillamente fermare colpi di 9mm, 44 magnum, 5,56 ,7,62 e addirittura, nel livello 7, alcuni colpi di .50 BMG garantendo una protezione insuperabile ad attacchi con armi leggere.
Nella Limo di norma il protetto siede nel divano posteriore lato destro, mentre il TL a fianco del driver e, nelle procedure di scorta a tre  unità, l’AIC a sinistra del protetto sul divano posteriore.


Qualità indispensabile del Limo Driver, o pilota, è quella di essere sempre a conoscenza dello stato del veicolo, curarne l’assistenza e conoscere perfettamente il tragitto previsto avendo, come alternativa , almeno due ulteriori percorsi da seguire in caso di emergenza.
Il Limo Driver deve conoscere esattamente l’ubicazione di centrali di Polizia, Carabinieri e Ospedali al fine di raggiungere il più velocemente possibile i luoghi adatti ed indispensabili alla situazione di emergenza.
Deve accendere il motore  almeno 15 min prima dell’arrivo del protetto e spegnerlo 15 minuti dopo la sua discesa.
In questo evento era prevista la Motorcade a due veicoli, infatti oltre alla Limo veniva utilizzato un secondo veicolo, l’Advance, stesso  appellativo dell’operatore del Team, la cui funzione è quella, per l’appunto, di anticipare il percorso della Limo di qualche centinaia di metri per avvisare lo SL che siede nel veicolo del protetto dello scenario che si presenterà al momento dell’arrivo della Limo.
 Si iniziavano cosi le simulazioni di arrivo e discesa dal veicolo del protetto con l’Advance, che sceso dal primo veicolo, si sistemava nel punto esatto in cui la Limo avrebbe dovuto fermarsi, e per segnalare in modo efficace il rallentamento e lo stop, distendeva il braccio a mano aperta, chiudendola lentamente all’avvicinarsi del veicolo fino a chiuderla completamente per segnalare lo stop al Limo Driver.


Dopo di che si spostava velocemente davanti alla portiera del protetto facendone scudo con il corpo e bussando  con decisione sul cristallo della portiera lato passeggero ove siede lo SL (nella scorta a più veicoli lo SL siede nella Follow il veicolo che segue la Limo, in questo corso non prevista), il quale, aperta la portiera , prendeva il posto dell’Advance che si spostava avanti di un metro circa verificando lo scenario, 
contemporaneamente l’ AIC scendeva dal lato sinistro e si posizionava immediatamente al fianco destro del protetto che veniva invitato a seguire l’Advance che dopo la comunicazione prendeva posizione alcuni metri davanti al Team.
Lo SL aspettava il passaggio del protetto e dell’AIC posizionandosi immediatamente circa 3-4 metri dietro sulla destra ed iniziando a comunicare via radio con l’Advance che segnalava ogni particolare del percorso fino all’entrata del luogo di arrivo, ristorante, centro congressi, edificio ecc.
Procedura interessantissima che veniva fatta ripetere più volte dai vari Team, spostando, una volta imparata perfettamente la mansione, i compiti a tutti gli allievi.


Ovviamente la figura del protetto era impersonata da un Istruttore DFA che verificava cosi in “prima persona” la correttezza degli spostamenti.
Il ritorno sulla Limo era svolto con la stessa procedura ma ovviamente al contrario, garantendo cosi il massimo della sicurezza al protetto.
Dopo numerose discese e salite dal veicolo, inaspettatamente lo Staff DFA impegnava gli operatori PSA ad una reazione a fuoco in uno scenario appositamente preparato con bersagli ostili che apparivano durante la discesa o la salita del protetto verificando la raggiunta perfetta sincronia degli Operatori dopo due giorni cosi intensivi di tale evento, il quale, sebbene di livello basico, ben faceva intendere la vastità della “materia” sulla quale si sarebbero sviluppati poi il livello intermedio, previsto di 3 giorni , e l’avanzato di ben 5 giorni.
In tale Corso è prevista anche una giornata di guida Tattica su una pista affittata per l’occasione e un FTX, Final Training Exercise in città ,dopo aver ovviamente avvisato le autorità dello svolgimento e delle procedure (ovviamente non a fuoco ma  tassativamente in Low Profile), con tanto di programma spostamenti in luoghi particolari, pranzo al ristorante e spostamento in città.


Ma di questo parleremo in uno dei prossimi articoli.
Al termine della due giorni, gli Allievi, operatori PSA, ricevevano con orgoglio i tanto desiderati attestati che li qualificavano come Operatori di scorta di livello basico, con tutte le intenzioni di prepararli alle dure sfide dei Corsi successivi.
Lo staff DFA si diceva assolutamente soddisfatto della rapidità di apprendimento della classe e dava loro (e a noi) appuntamento per il secondo livello Intermediate, che già da ora promette scintille.
Ancora una volta un plauso alla assoluta professionalità , efficienza e preparazione dello Staff DFA che ha dimostrato , in una materia cosi complicata e spinosa, di essere in grado di trasmettere e far metabolizzare con passione tali procedure agli Allievi.
Appuntamento ai prossimi Corsi DFA, ricordando che l’Accademia svolge anche Corsi basici di arma corta per tiratori che per la prima volta si avvicinano ad un arma o a chi la detiene e responsabilmente vuole imparare a gestirla in modo sicuro ed efficace.